La Meridiana della Visitazione
LA PRIMA, DI QUESTE PROPORZIONI, AD ESSERE REALIZZATA IN ITALIA DALLA FINE DELL'800.
Un grande gnomone cassiniano nel Santuario di N.S. della Visitazione a Perinaldo.
Lo strumento è stato progettato nel 2004 e poi realizzato nel 2007 da Giancarlo Bonini, con il contributo soprattutto di Marina Muzi per tutto ciò che riguarda progettazione, realizzazione e relazioni con tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione dell’opera e di Endrio Derin, Emanuela Bielli, Tiziano Casanova, Silvano Martino, Andrea Pastorino, che hanno contribuito in diverso modo, ma tutti con discussioni, studi, preziosi consigli e tutti oggi facenti parte dell’associazione Stellaria. Inoltre un prezioso contributo teorico è stato fornito, da lontano e a mezzo di un fitto scambio di opinioni e studi, dall’Ing. Gianni Ferrari di Modena, riconosciuto esperto storico in materia.
L’inizio della realizzazione viene previsto per il 2005, in occasione dell’Anno Cassiniano della Città di Bologna.
Il progetto è accolto con favore dalla Curia, ma l’espletamento delle pratiche burocratiche e la ricerca dei fondi necessari, fanno slittare l’inizio dei lavori al dicembre 2006.
Posa della prima piastra
Preparazione della sede del foro gnomonico
La Meridiana è stata inaugurata il 22 dicembre 2007. Contemporaneamente è stata realizzata l’intera pavimentazione della chiesa, (fino ad allora una superfice irregolare in cemento grossolano), assieme ad altri interventi conservativi, grazie al contributo della Fondazione Carige e all’impegno e contributo del Sig. Enzo Fogliarini. A quest’ultimo va un nostro ringraziamento particolare per il sostegno e la fiducia che ci ha accordato. Ulteriori contributi sono stati concessi in seguito dalla Regione Liguria e dal Comune di Perinaldo.
La Meridiana della Visitazione è la prima, di queste proporzioni, ad essere realizzata in Italia dalla fine dell’800 e, ad oggi, fra le più precise esistenti.
Dal 1500, e per almeno due secoli, queste grandi e spettacolari meridiane, realizzate soprattutto nelle chiese, sono stati eccezionali strumenti di indagine scientifica, che hanno permesso decisivi passi avanti nella comprensione della meccanica celeste.
Nate a partire dall’esigenza ecclesiastica di stabilire la data degli equinozi, in particolare di quella relativa all’equinozio di primavera e necessaria per la determinazione della Pasqua, hanno consentito, grazie alle loro eccezionali dimensioni, uno studio più approfondito e dettagliato del movimento apparente del Sole e, attraverso di esso, la definizione più precisa di alcuni fenomeni celesti, come la variazione dell’obliquità dell’eclittica.
Una meridiana è uno strumento che indica l’istante in cui il Sole transita sul meridiano locale, segnando il mezzogiorno solare di una determinata località. Uno gnomone, un’asta conficcata sul terreno o su di una parete, proietta la sua ombra, che al mezzogiorno si troverà su di una linea posta lungo l’asse nord-sud, la linea meridiana.
Nella meridiana a camera oscura, non è un’asta a proiettare la sua ombra, ma, attraverso un foro stenopeico, il foro gnomonico, è l’immagine del Sole a proiettarsi sulla linea meridiana, situata in un ambiente in ombra.
Il foro gnomonico, il punto verticale ed il centro dell’immagine solare, costituiscono i tre vertici di un triangolo, il triangolo gnomonico, al quale si applicano le regole trigonometriche dei triangoli rettangoli.L’altezza gnomonica rappresenta un cateto ed è l’unico lato fisso del triangolo, l’altro cateto è la distanza dal punto verticale – cioè il piede del foro gnomonico – al centro dell’immagine del Sole e l’ipotenusa la distanza di quest’ultimo dal foro.
Il foro gnomonico ha un diametro inferiore al diametro apparente del Sole: solo in questo modo si realizza il fenomeno della camera oscura e quella proiettata è effettivamente l’immagine del Sole; e, in effetti, sul piano di proiezione possono essere osservate le eclissi, qualora esse avvengano intorno al mezzogiorno, così come sull’immagine del Sole si possono individuare, quando sono presenti, le macchie solari.
La forma ellittica dell’immagine dipende dall’angolo di incidenza dei raggi solari con il piano di proiezione, nel nostro caso, il pavimento: sarà quindi più accentuata quando il Sole è più basso, con il massimo di ellitticità al solstizio d’inverno, e meno accentuata quando il Sole è più alto, divenendo quasi circolare al solstizio d’estate.
La dimensione dell’immagine proiettata dipende dalla distanza del foro dal piano di proiezione, cioè dalla lunghezza del raggio luminoso che parte dal foro e va ad incontrare il piano di proiezione.
Quindi, maggiore è l’altezza del foro, più ingrandita risulterà l’immagine del Sole, maggiori saranno le possibilità di scorgere dettagli e individuare piccole variazioni della posizione e della dimensione dell’immagine solare.
Ogni giorno, vero e proprio “orologio naturale”, l’immagine del Sole compare da ovest, attraversa la linea segnando con precisione il mezzogiorno vero locale e scompare ad est.
Nel corso dell’anno, giorno dopo giorno, percorre tutta la linea compresa fra i due solstizi: da quello estivo, quando il Sole è al massimo della sua altezza sull’orizzonte, a quello invernale, quando il Sole si trova al minimo della sua altezza; vero e proprio calendario, anzi almanacco astronomico, vista la notevole quantità di dati che lo strumento può fornire su molti aspetti del movimento apparente del Sole e dei movimenti della Terra: dai valori della declinazione del Sole in ogni giorno dell’anno, all’obliquità dell’asse terrestre, alla variazione del diametro apparente del Sole, ecc..
Particolari condizioni storiche han fatto sì che in Italia fosse costruita, ed ancor oggi si trovi, la stragrande maggioranza di questi strumenti, tra i quali citiamo i due a noi più “vicini”, che abbiamo voluto ricordare nella realizzazione della meridiana della Visitazione e fra i più famosi: la Meridiana della Basilica di San Petronio a Bologna, realizzata nel 1655 da Gio Domenico Cassini, e la Meridiana della Basilica di S.Maria degli Angeli, a Roma, realizzata nel 1702 da Francesco Bianchini e Giacomo Filippo Maraldi, quest’ultimo, nipote di Gio Domenico Cassini.
Il Santuario di N.S. della Visitazione
La chiesa è situata su una collinetta, all’ingresso del paese, in una suggestiva posizione; oggi la strada provinciale le gira intorno, costeggiandola come in segno di rispetto e permettendo al passante di soffermarvisi con lo sguardo, prima di raggiungere Perinaldo.
Detta anche Chiesa della “Madonna del Poggio dei Rei”, perché un tempo meta di pellegrinaggi di penitenti, è ancora oggi luogo di culto, importante per la comunità dei fedeli di Perinaldo, e luogo particolarmente caro e pregno di memoria per
tutti i perinaldesi. La chiesa, dedicata alla Vergine, è un edificio costruito nel corso del XVII secolo. Da documenti esistenti nell’archivio parrocchiale di Perinaldo e nell’archivio arcivescovile di Ventimiglia, risulta che nel 1457 una tale Caterina Cassini aveva fatto costruire, per profonda fede verso la Vergine, a proprie spese e in un appezzamento di terreno di sua proprietà, un oratorio a Nostra Signora della Visitazione, ottenendone il diritto di patronato e quello della nomina del cappellano.
Nell’anno 1604, il vescovo Stefano Spinola, a Perinaldo per una visita pastorale, notando le cattive condizioni in cui versa l’oratorio, ordina che al più presto sia ridata nuova dignità alla chiesa.
La Chiesa della Visitazione è sempre stata ed è ancora molto cara alla gente di Perinaldo; è, per molti ancora, la “chiesa voluta dal Cassini sul meridiano”; luogo non solo di fede, dunque, ma anche tradizionalmente“cassiniano“, di cultura e memoria storica.
La Chiesa della Madonna della Visitazione è orientata con l’abside verso ovest di circa 6°30’. Il suo orientamento, che tra l’altro differisce di pochi gradi da quello della Basilica di San Petronio, a Bologna, ha permesso la realizzazione di una linea meridiana, che la attraversa per intero, in diagonale, dall’ingresso all’abside.
La Meridiana si sviluppa su due livelli, con altezze rispettive di 7,659 m sull’altare e 8,139 m nella navata. Fra i due livelli, un piano inclinato, interamente occupato dall’immagine solare per qualche giorno in agosto e aprile. Il foro, di 15 mm di diametro, è stato realizzato in una nicchia, su una parete dell’abside.
Partendo dalle considerazioni dell’Ing.Gianni Ferrari, l’asse del piano del foro è stato diretto verso il punto solstiziale invernale, ottenendo così, d’inverno, quando l’immagine ha maggiori dimensioni, una maggiore quantità di luce e, quindi, un’immagine più luminosa.
Prima immagine del Sole (circa 50 cm x 20 cm), su un pannello provvisorio, al solstizio d’inverno 2006.
I righelli equinoziali
Per ricordare l’astronomo G.F.Maraldi, nipote di G.D.Cassini, è stato inserito un particolare dispositivo, che richiama quello a suo tempo realizzato nella Meridiana della Basilica di S.Maria degli Angeli a Roma (cfr. Il cielo in Basilica, di M.Catamo e C.Lucarini) e che permette di conoscere quanto tempo manca all’istante dell’equinozio o quanto tempo è trascorso dal suo verificarsi.
Due ellissi, posizionate ai due lati della linea, contengono ognuna due lamine di ottone, con 35 graduazioni.
I righelli equinoziali
Le ellissi sono incise nella posizione che occuperebbe l’immagine del Sole qualora l’equinozio avvenisse alle 12 (ora solare) ed ogni graduazione corrisponde ad un’ora.
Le ellissi incise sono quelle “realmente visibili” e tengono conto di una fascia di penombra visibile all’80%.
Le graduazioni hanno una forma ad arco e questo facilita l’individuazione della lamina giusta sulla quale leggere il numero di ore che separano dall’istante dell’equinozio. Al passaggio dell’immagine solare sull’ellissi occidentale, uno dei lembi (settentrionale o meridionale) dell’immagine si sovrappone (o si avvicina) ad uno degli archi incisi sulle lamine: il numero corrispondente è quello delle ore che separano dall’istante dell’equinozio e sulla lamina è indicato se essa è relativa al “prima” o al “dopo” dell’equinozio in questione. Dopo pochi minuti l’immagine solare transiterà sull’ellissi orientale e l’osservazione può essere ripetuta e confermata.
In occasione dell’equinozio d’autunno del 23 settembre 2007,
nonostante i lavori di restauro non fossero terminati, la chiesa è stata aperta al pubblico, ed in particolare agli insegnanti ed ai dirigenti scolastici della zona; i visitatori hanno potuto assistere al transito del Sole, verificandone l’esattezza del passaggio sulla linea e “leggere” quanto tempo era trascorso dall’istante dell’equinozio.
Il mezzogiorno solare
L’istante dell’equinozio alla Meridiana della Visitazione era all’incirca alle ore 10 e 38 minuti (ora solare), quindi 1 ora e 22 minuti prima del mezzogiorno solare ed effettivamente, nonostante la non facile individuazione del contorno dell’immagine del Sole, si è potuto agevolmente vedere il lembo meridionale di questa situato a metà tra le graduazioni 1 e 2.
Passaggio dell’immagine del Sole sull’ellissi occidentale
CARTA D’IDENTITÀ DELLA MERIDIANA DELLA VISITAZIONE
latitudine 43°51’43.25” – longitudine 7°40’00”
Diametro del foro gnomonico : 15 mm
Posizione del foro gnomonico : asse parallelo ai raggi solari al solstizio d’inverno
Linea meridiana su due livelli
Altezze del foro gnomonico : altare 7,659 m – navata 8,139 m
Distanza dal punto verticale alla fine della piastra del solstizio d’inverno : 19,946 m
Velocità di spostamento dell’immagine solare :
direzione ovest-est
-al solstizio d’estate 0,55 mm/sec
-agli equinozi 0,82 mm/sec
-al solstizio d’inverno 1,40 mm/sec
direzione sud-nord
-agli equinozi 4,5 mm/ora (108 mm/giorno)
Servizio del TGR Liguria – 31 gennaio 2009
Documenti scaricabili
Relazione Mesturini-Bonini – Monclassico 2008
“Un nuovo grande gnomone a Perinaldo …” – Bonini-Muzi – Uai marzo-aprile 2008
“La Meridiana della Visitazione” – Bonini-Muzi – UAI_gen-feb 2008
Equinozio di primavera 2009 – Bonini
La méridienne de Perinaldo (It.) en l’Eglise de la Visitation – Anselmi – CadranInfo
La Meridiana a camera oscura di Perinaldo – R.Anselmi
“Le Meridiane a Camera Oscura” – Giorgio Mesturini – ASTRONOMIA_NOVA_n_13
La Meridiana della Chiesa di N.S. della Visitazione – Lupi-Reggiani – Sanremo_2009