I più grandi telescopi del mondo ormai non ne trovano più traccia. La storia della ISON, la cometa che a fine Novembre abbiamo visto disgregarsi nel suo passaggio ravvicinato con il Sole, sembra finita. O forse no? In queste notti potremmo osservare i resti della ISON, anche se gli astronomi chiariscono che le probabilità sono poche.

In questi giorni la Terra passa in prossimità di una zona di spazio precedentemente attraversata dalla cometa ISON, le polveri della cometa colpendo la nostra atmosfera potrebbero quindi far aumentare il numero di meteore visibili. Ma c’è molta prudenza. Si ritiene improbabile che si possa assistere ad una vera “pioggia” di meteore con decine di stelle cadenti, e nell’eventualità la Luna in fase Piena non aiuterà nelle osservazioni. Ma forse potremmo anche non assistere a nessuna attività rilevante e c’è chi ipotizza che le polveri della cometa potrebbero invece favorire la formazione ad altissima quota di nubi nottilucenti visibili da luoghi ad alte latitudini.

Dove e quando osservare?

In ogni caso se il cielo è sereno varrà la pena comunque provare ad osservare nella notte tra il 15 ed il 16 di Gennaio. La massima attività dovrebbe verificarsi intorno all’una di notte del 16 quando la Terra incrocerà il piano orbitale della cometa ISON. Il radiante dovrebbe essere posizionato poco lontano dalla stella Regolo del Leone, e più precisamente accanto alla stella Eta Leonis (vedi mappa). Come abbiamo già scritto la Luna, brillantissima, certamente non ci aiuterà.

Scopri di più sulle comete. Cosa sono, da dove arrivano perché le vediamo brillare.

Lo speciale sulla cometa ISON con M.Cristina De Sanctis (INAF – IAPS Roma)

Approfondimenti:

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