L’8 Aprile 2014 Marte raggiungerà l’opposizione, ed ad oltre 3 secoli di distanza è interessante vedere cosa di Marte conosceva, scopriva ed osservava il grande astronomo Gian Domenico Cassini, a cui Perinaldo diede i natali.
Ma è il nostro Giandomenico Cassini, l’astronomo ligure che fece carriera prima a Bologna poi alla corte del Re Sole, a disegnare per primo le bianche calotte polari del pianeta e a dare una buona misura della sua rotazione, 24 ore e 40 minuti, dunque un po’ più lenta di quella della Terra. E ancora Cassini riesce a misurare nel 1673, avvalendosi delle osservazioni parallele di Richer a Cayenne, la parallasse del pianeta e con questa la distanza, il che gli dà la scala dell’intero Sistema Solare, per mezzo della terza legge di Keplero, che lega i periodi alle distanze. Di non facile interpretazione sono i suoi disegni di Marte, ottenuti con i pregiati obiettivi di Campani, ancora fatti di una sola lente e di grande distanza focale, onde ridurre per questa via gli effetti dell’aberrazione cromatica, che sarà vinta più tardi dai “doppietti” di Dollond o dai telescopi a riflessione di cui William Herschel realizza i primi notevoli esemplari.L’areografia: sviluppo, illusioni e disillusioni – Luigi Prestinenza
Pubblicato su ASTRONOMIA UAI n. 3 maggio/giugno 2003
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